Un principio fondamentale per la salvaguardia ambientale è: Zero Rifiuti.

C ‘è un principio di Zero Rifiuti, in inglese Zero Waste, che ha in Italia un insegnante di italiano, Rossano Ercolini, insignito per i suoi sforzi su questo tema del Goldman Enviromental Prize nel 2013, considerato il Nobel per l’ecologia. Il tema dei rifiuti e i rischi per l’ambiente che questi comportano anche con l’incenerimento degli stessi andrebbe messo sempre in primo piano.
Le città sono diventate sempre più produttrici di rifiuti e il problema di come affrontarlo non porta mai a soluzioni utili per l’ambiente. Lo spreco, l’usa e getta che ha fin qui rappresentato il progresso ci ha condotto al capolinea. Abbiamo imboccato una strada senza sbocco. Per questo occorre una rivoluzione ecologica. Per diffondere questo Rossano Ercolini ha scritto un libro: ‘Il Bivio- Manifesto per la rivoluzione ecologica’.
Durante l’epidemia, quando eravamo tutti chiusi nelle nostre case, e le macchine quasi non circolavano più, e molte fabbriche si sono dovute fermare, e abbiamo mangiato a casa, e non abbiamo gettato rifiuti per strada e nelle falde acquifere, il mondo quasi non assomigliava più a quello di prima. I fiumi, persino il Sarno, il più inquinato del Paese, sono tornati puliti, nei porti sono tornati i pesci, l’aria si è fatta più pulita anche nelle città più inquinate come Milano e nei grossi centri industriali, dappertutto si è respirata un’aria nuova. Ma adesso cosa succede? Per Ercolini non bisogna tornare a come eravamo prima. E’ ora di cambiare rotta. E’ ora di fare meno rifiuti.
La gestione dei rifiuti è un tema complesso, che ha tra i suoi capisaldi quello della raccolta differenziata. Uno strumento cruciale per ridurre sprechi e inquinamento, ma che in molte parti d’Italia viene utilizzato meno di quanto previsto per legge.
In Italia, i dati più recenti relativi al 2018, i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata costituiscono il 58% del totale. Questo significa che siamo ancora lontani dall’obiettivo europeo fissato, il 31 dicembre 2012, al 65% di raccolta differenziata.
Ma in che condizione è la Liguria? La raccolta differenziata 2020 sul territorio ligure à pari al 53,46. Ritornando ai dati sulla raccolta differenziata, la Provincia della Spezia consolida il suo primato con una raccolta differenziata arrivata al 74,18%, seguita dalla Provincia di Savona, al 62,42%, in lievissima flessione rispetto al 2019. La Provincia di Imperia resta praticamente stabile al 53,11%, mentre la provincia con la più bassa percentuale di raccolta differenziata resta sempre la Città Metropolitana di Genova, pur salita al 45,04%, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente. Genova resta il fanalino di coda di risultati complessivi veramente scarsi. Complessivamente poi la Liguria resta con i risultati tra i peggiori in Nord Italia.
A questo proposito è stata istituita, il 28 gennaio dalla Giunta regionale della Liguria, una nuova Agenzia regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti che entrerà in vigore nel 2023. L’istituzione dell’Agenzia dei rifiuti, secondo Giampedrone,- assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti – ‘…vuole servire a superare la ritardata realizzazione degli impianti e anche la situazione di bassa raccolta differenziata in città, grazie al superamento della frammentazione tra le Province e al suo ruolo forte che le consentirà di prendere decisioni superando la necessità di accordi su base locale sia per quanto riguarda gli impianti sia il servizio, dando così una svolta al sistema’. Speriamo bene.
Le premesse non ci sono proprio. Manca una politica seria e incisiva sui rifiuti che premi chi ne fa meno e faccia pagare chi inquina. Il Partito di Europa Verde di Genova poi avanza anche la proposta di una vera Campagna di educazione del cittadino volta prima di tutto alla riduzione e riciclo dei rifiuti (diminuzione degli imballaggi specie in plastica, mercato del riuso e dell’usato, riparazione piccoli e grandi elettrodomestici, ecc.) e, in seconda istanza, alla raccolta differenziata che dovrà essere realizzata con il sistema “Porta a porta” con sperimentazioni sempre più vaste. Ecoisole, compostaggio domestico, raccolta dei RAEE, ingombranti, ecc.