genova principe

Arresto immediato del servizio di Bird Control

A seguito di numerose segnalazioni e la costante condivisione di informazioni quanto mai allarmanti, da parte di un numero via via più crescenti di cittadini e realtà animaliste, circa l’attivazione di un servizio di Bird Control presso le Stazioni di Genova Brignole e Principe, AVS si è prodigata nel lancio di una petizione (attualmente ancora in corso) a favore del suo immediato arresto e la valutazione di un’alternativa non letale e pacifica nell’ottica di un’equilibrata convivenza tra l’essere umano e la natura.

Tale servizio è stato attivato dalla Rete Ferroviaria grazie all‘autorizzazione da parte dell’Azienza Sanitaria Locale 3 genovese (prot. 128.804) e prevede la cattura dei colombi nei pressi delle due stazioni, i quali vengono poi assegnati ad allevamenti avicoli fuori regioni, dove si presume abbia luogo l’abbattimento.

Alla luce dell’attiva collaborazione con l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA), si desidera evidenziare come l’eliminazione di una popolazione animale libera non costituisca di fatto una strategia efficace, in quanto non comporterebbe alcuna riduzione della “portanza” dello stesso territorio, intendendo per essa la quantità di cibo disponibile ivi presente. Fintanto che la presenza di rifiuti alimentari nell’ambiente permane,  la popolazione di questi animali continuerà a crescere, rendendo di conseguenza nullo l’effetto sperato tramite la serie di abbattimenti attualmente in corso.

La petizione presentata nelle scorse settimane da AVS propone l’adozione di una strategia più ecologica ed etica, tra cui per esempio:

·  Sterilizzazione con periodica somministrazione di mangimi trattati con nicarbazina (efficace riduzione numerica del 30% annuo; costo dei mangimi e di personale, riducibili con contratti estesi a tutto il territorio nazionale).

·  Installazione di “colombaie” per la nidificazione, dalle quali asportare periodicamente parte delle uova, o tutte, con o senza sostituzione con simulacri (buona riduzione numerica; costo di fabbricazione delle strutture e del personale).

·  Interventi edilizi di copertura dei siti di nidificazione (fori, cunicoli, barbacani, tetti piani o debolmente inclinati, tegole, etc.), con cemento o reti, da effettuarsi non nei periodi di nidificazione ed evitando la presenza di animali all’interno (buona efficacia di allontanamento; costo dell’intervento edilizio e manutenzione).

·  Installazione sulle superfici degli edifici di reti metalliche alimentate con deboli correnti elettriche (allontanamento completo; costo dell’intervento, dei materiali e della manutenzione).

·  Impiego di uccelli rapaci per cacciare e allontanare i volatili (scarsi risultati, in breve si stabilisce un poco significativo equilibrio numerico tra prede e predatori).

Nelle ultime ore si è infine giunti ad un’ulteriore azione decisiva con la deposizione di un’interrogazione da parte del deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra nei confronti del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Si sono di fatto richieste maggior informazioni circa le modalità di cattura, trasporto e detenzione cui sono sottoposti gli animali catturati presso le due stazioni, dato che rimangono scoperti svariati punti circa le dicotomie del servizio di Bird Control attualmente attivo.

Secondo alcune denunce portate avanti dall’associazione Gaia Animali e Ambiente, e in particolare dalla delegazione genovese della stessa, ad occuparsi in subappalto dell’operazione sarebbe un’azienda di Lecce attiva nella falconeria, che già in altri casi passati aveva dichiarato di aver proceduto con l’abbattimento dei colombi catturati poiché l’azienda di Parma destinata al loro contenimento era stata ritenuta infine inadeguata per la gestione di numero tanto elevato di uccelli

In attesa di ulteriori sviluppi nelle prossime settimane proseguirà la raccolta di firme per la petizione che richiede l’immediato arresto del servizio.

Risulta quanto più evidente che i colombi siano soltanto l’ultima vittima del momento di una politica fermamente decisa a favorire unicamente gli interessi di una determinata parte, senza alcuna considerazione indirizzata ad un concreto cambio di rotta nel rapporto tra uomo e natura, che non può e non deve più perseguire unicamente la via della crudeltà e dell’antropocentrismo.