‘Benvenuti nell’Antropocene. Velociraptor, internet e la cometa di Halley: guida a un pianeta uomo-centrico’ di John Green

Ha un nome ‘Verde’ però questo autore ‘Green’ -appunto- parla dell’attuale era geologica non in termini ambientali ma con i diversi punti di vista del nostro pianeta in trasformazione per opera dell’uomo. Un racconto che ci fa interrogare su quanto succede nel mondo che ci circonda. Con questo, visto il suo passato di recensore, utilizzerà le stellette per dare un voto a tutti gli accadimenti. Da 1 a 5 a seconda del gradimento.
‘Benvenuti nell’Antropocene’ è il titolo del libro. Il termine Antropocene è divenuto una sorta di moda, una parola accattivante, in particolare nell’ambito delle scienze sociali. Da una prospettiva geologica il concetto di Antropocene (combinazione dei termini greci anthropos, umano e cene, nuovo) rimanda alla scala planetaria delle influenze antropiche su composizione e funzioni del sistema-Terra e delle forme di vita che lo abitano. Ultimamente molti media lo hanno utilizzato sempre più per descriverci l’ambiente. Qui l’autore lo usa per raccontarci il tempo che viviamo.
Ci preoccupiamo molto della fine del mondo anche se è certo che noi contemporanei non la vedremo, ma tant’è che ognuno si sente l’essere più importante che abbia avuto la Terra e anche se siamo come specie gli ultimi arrivati e siamo diventati una minaccia per noi stessi, di certo la Terra sopravviverà alla nostra estinzione. Fatta questa considerazione, l’autore butta giù una battuta alla Woody Allen: “Quando la Terra avrà chiuso i conti con noi, commenterà fra sé: “Be’, il vaiolo-Homo sapiens non è stato proprio una passeggiata, ma per lo meno non mi sono beccata la Super-Sindrome da Asteroide”.”
L’uomo ha una caratteristica che gli ha permesso di progredire ed è la tenacia, la persistenza; siamo riusciti a sconfiggere animali più grandi solo con il loro sfinimento: non smettevamo mai di insistere nella cattura. Così ancora non molleremo e avremo la forza per cambiare. Poi avanziamo con la cometa di Halley; la canzone “You’ll Never Walk Alone” e le sue diverse declinazioni sportive ed esistenziali; la nostra capacità di meravigliarci; le pitture rupestri di Lascaux; il gratta e annusa; le bibite Diet gassate del Dr Pepper senza zuccheri; tutte scoperte dell’uomo. Si prosegue con la tastiera QWERTY, ai velociraptor, passando per internet, i miti dello sport e i videogiochi, fino ai Pinguini di Madagascar. Tutte curiosità che caratterizzano l’Antropocene. Tutte con le loro stellette di votazione.
John Green è davvero bravo nell’intrattenerci con i suoi racconti ricchi di curiosità e alla fine il libro risulta di divertente lettura anche se stimola riflessioni profonde. Anche ambientali.