Quali città inquinano meno?

Abbiamo visto nell’articolo precedente la città di Dubai; una delle città più inquinate del pianeta. Ora che l’inquinamento è un tema che investe sempre di più la nostra vita ed è diventato l’argomento più trattato da tutti, è bene far conoscere le città dove si respira l’aria più pulita.
Secondo il sito web travel365.it/ le 10 città meno inquinate del pianeta sono:
Copenaghen, Danimarca: la città con la pianificazione ambientale avanzata, con l’obiettivo di essere carbon-neutral entro il 2025-
Amsterdam, Paesi Bassi: la città con più biciclette al mondo e per questo offre la possibilità di percorsi protetti, rack e facili parcheggi-
Stoccolma, Svezia: è stata la prima città dell’UE a vincere il premio Capitale verde europea.
Vancouver, Canada: la città più pulita del Canada e una delle più pulite al mondo.
Londra, Inghilterra: Non ha solo ridotto le emissioni di gas a effetto serra, ma ha anche creato più spazi verdi.
Berlino, Germania: il nucleo della città è accessibile solo ai veicoli che hanno un adesivo indicante il soddisfacimento degli standard sulle emissioni. Emissioni controllate, città più pulite.
New York, USA: è la più verde città negli Stati Uniti nonché una delle più verdi del mondo! Inoltre, sfrutta alla grande il vasto sistema di trasporto pubblico.
Singapore, Repubblica di Singapore: è la città più verde dell’Asia, creando il suo primo Piano Verde, intorno al 1992. La città mira ad avere rifiuti zero in discarica entro la metà del 21° secolo.
Helsinki, Finlandia: la città ha lavorato sulla sostenibilità dalla fine degli anni ’50, con i programmi di efficienza energetica e un piano d’azione sostenibile, adottato nel 1992.
Oslo, Norvegia: La sua strategia, il Green Belt Boundary, comprende un programma per proteggere l’ambiente naturale dallo sviluppo selvaggio.

Niente Italia purtroppo in questa lista. E Genova? In quale posizione si trova?

In un articolo di genovatoday.it secondo un sondaggio realizzato da Legambiente con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, lo scorso anno Genova si piazzava al 37esimo posto nella classifica delle 105 città capoluogo di provincia.
La classifica si basava infatti su 18 parametri che sono poi raggruppati in cinque macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente. Molto positivi i dati relativi all’offerta (sesto posto in Italia) e ai passeggeri (quarto posto) del trasporto pubblico, molto negativi invece quelli relativi alla raccolta differenziata (95esimo posto) e alle vittime della strada (104esimo). Nonostante il grande sforzo del Comune rimane comunque molto indietro sulle piste ciclabili la nostra città con l’87esimo posto tra le 105 città prese in esame. Genova spicca anche per il tasso di motorizzazione (terzo posto in Italia), ovvero per quello che riguarda i mezzi circolanti ogni 100 abitanti.  Parte medio-bassa della classifica, infine, per quello che riguarda il verde pubblico: tra alberi, verde urbano, isole pedonali, solare e uso efficiente del suolo Genova si piazza tra il 53esimo e il 76esimo posto.
Come si osserva c’è molto da fare; anche se c’è stata un leggero miglioramento della posizione del 2020 quando occupava il 43esimo posto.
Per quanto riguarda Europa Verde Liguria ci sono proposte concrete per migliorare Genova:
La salute è il frutto di fattori ambientali, economici e socio-culturali. Una città dove si possa svolgere attività fisica e sport all’aperto senza avvelenarci di smog. Salute e qualità della vita sono peggiorate a Genova negli ultimi anni. Noi invece vogliamo una città a misura di bambino e senza barriere architettoniche: spazi di verde dove aggregarsi (quando potremo farlo in sicurezza). Pedonalizzare Via XX Settembre e istituire in città delle vere Zone 30 (Bologna ha iniziato ad istituirle) dove possano convivere in sicurezza gli automobilisti con i pedoni. Piste ciclabili, che attraversino Genova da levante a ponente e lungo le due direttrici delle Valli Bisagno e Polcevera, che non siano meri segni tracciati sull’asfalto ma garantiscano la necessaria sicurezza agli utenti. Concreto rilancio del Trasporto Pubblico Locale (magari con qualche linea gratuita) con l’obiettivo di ridurre l’uso del mezzo privato, cresciuto nuovamente dopo l’epidemia da Covid.