Termovalorizzatore in Val Bormida, Europa Verde: “Insostenibile sotto il profilo economico e ambientale”

Da www.IVG.it


Val Bormida. “Il progetto di un termovalorizzatore in Valbormida non è una novità, da tempo l’amministrazione regionale covava questo “segreto di Pulcinella”. Con la consueta mancanza di trasparenza e di partecipazione che caratterizza il “metodo Toti” Il progetto è cresciuto nel chiuso degli uffici regionali prima di trapelare per una svista comunicativa”.

Lo affermano Marco Brescia, referente Energia e Rifiuti per Europa Verde Liguria, e Simona Simonetti, co-portavoce Europa Verde Liguria, che intervengono sul progetto del nuovo impianto previsto nel territorio valbormidese.

“Ma i numeri riportati dalla stessa Regione nel Piano regionale dei rifiuti aggiornato 2021-2026 ci dicono che costruire un termovalorizzatore in Liguria non è giustificato né dal punto di vista ambientale né economico. Sempre nel piano infatti è previsto un incremento della raccolta differenziata, attualmente ancora molto carente soprattutto nella zona di Genova, che dovrebbe portare a breve la quantità di rifiuti indifferenziati a circa 234 000 tonnellate l’anno con una tendenza già confermata dai dati degli ultimi anni”.

“Già nel 2016 un decreto del governo, poi annullato dal Tar per un vizio di forma, escludeva la necessità di un inceneritore in Liguria per la enorme sovraccapacità di trattamento della Regione Lombardia che vede i suoi tredici impianti costantemente affamati a causa della crescita della raccolta differenziata. E sanciva quindi la sostanziale autosufficienza della macro-area geografica nord Italia” aggiungono ancora i due esponenti di Europa Verde.

“Dobbiamo poi considerare che nel frattempo bruciare i rifiuti per produrre energia si è dimostrata una tecnologia superata, tanto che l’Unione Europea l’ha esclusa dalla possibilità di ricevere finanziamenti. Ci si è resi conto infatti che, nell’ambito della transizione energetica e della decarbonizzazione, non è proprio una buona idea bruciare allegramente il peggior combustibile esistente al mondo sebbene per produrre energia. E ciò è divenuto ancora più evidente per la nascita di nuove tecnologie, di cui l’Italia è tra i leader, che trasformano i rifiuti indifferenziati in materia prima pregiata per la sintesi chimica senza generare emissioni”.

“L’idea di un nuovo termovalorizzatore risulta una disastrosa battaglia di retroguardia basata su tecnologia obsoleta, ambientalmente insostenibile ed economicamente perdente” concludono.