“La raccolta differenziata ben organizzata non è compatibile con l’inceneritore indicato dal piano regionale”

Di Gabriello Castellazzi pubblicato da www.savonanews.it

“Nei giorni scorsi è stata pubblicata la delibera della giunta regionale della Liguria (n° 1054 del 20/10/2022) che indica il riparto delle risorse destinate al finanziamento dei programmi provinciali per lo sviluppo della raccolta differenziata.  L’impegno complessivo è di 2.563.984,00 euro (540.555 euro per la provincia di Savona e 505.443,00 euro per quella di Imperia)”. 

“Tutti i contributi sono condizionati alla presentazione da parte delle province, entro il 31 maggio prossimo, di programmi operativi per la gestione corretta dei rifiuti, con indicazioni precise circa gli interventi da effettuare progressivamente: su

1. progettazione e realizzazione con  interventi di ampliamento e/o adeguamento di centri per il conferimento di rifiuti differenziati a complemento della rete infrastrutturale pianificata;

2. ampliamento delle frazioni da intercettare con la raccolta differenziata, con particolare riferimento alla frazione tessile e ai rifiuti domestici pericolosi;

3. implementazione sistemi di raccolta differenziata a livello comunale o di area omogenea, acquisto di attrezzature specialistiche e software finalizzati esclusivamente all’introduzione di sistemi di tariffazione puntuale;

4. progettazione e realizzazione di centri per il riuso di cui all’art. 181 c. 6 del D. Lgs.152/2006;

5. attività di prevenzione rifiuti coerenti alle linee di azione prioritarie di cui al Programma Regionale di prevenzione compreso nell’aggiornamento 2021-2026 del Piano;

6. iniziative di informazione/sensibilizzazione realizzate in collaborazione con i Consorzi di filiera al fine di diffondere la conoscenza circa la corretta gestione dei rifiuti compresi nelle rispettive filiere di recupero”. 

“Queste indicazioni sono corrette e inequivocabili, ma in netto contrasto con la politica del “doppio binario” incomprensibilmente ancora portata avanti dalla Regione che in una “nota” dichiara: ‘Il termovalorizzatore è previsto dal nuovo Piano regionale e traguarda la chiusura del ciclo con un impianto da 200.000 tonnellate e stabilisce le caratteristiche dei potenziali siti in cui realizzarlo, con i parametri per valutarne l’idoneità. L’ipotesi Val Bormida potrebbe essere legata alla vicinanza e una possibile sinergia con il Piemonte’. Il Presidente Toti ha inoltre recentemente dichiarato che ‘l’inceneritore sarà in grado di produrre energia a basso costo per le imprese e consentirà auspicabilmente di aumentare la possibilità per proposte liguri in tema di rifiuti e bonifiche con accesso ai fondi Pnrr'”.

“In realtà non è vero che l’Unione Europea concede finanziamenti per nuovi termovalorizzatori, in quanto l’incenerimento dei rifiuti non è compreso nella tassonomia (regolamento che stabilisce cosa è finanziabile), perchè non segue il percorso di decarbonizzazione nel quale l’Europa è impegnata come obiettivo vincolante fino al 2030. Per questo la Commissione UE ha già respinto una prima bozza di Pnrr inviata dal Governo italiano dove erano previsti l’incenerimento dei rifiuti e la produzione di “idrogeno blu”(prodotto da gas fossile), indicando invece la necessità di realizzare impianti per ottenere idrogeno verde (prodotto dall’elettrolisi dell’acqua grazie al fotovoltaico). La previsione di un inceneritore nel Piano regionale è in antitesi alla raccolta differenziata e procede nella direzione esattamente opposta, perchè senza una quantità enorme di rifiuti indifferenziati da trattare l’impianto non può funzionare”. 

“Ripetiamo, ancora una volta, come il mondo scientifico dica in modo chiaro: ‘è necessario e urgente ridurre la produzione della CO2 causa di effetto-serra con relativo aumento delle temperature e gli inceneritori emettono 700 grammi di CO2 ogni Kwh’. Per questo gni tonnellata di CO2 prodotta (oggi gravata di 80 Euro/ton. per disincentivarne la produzione) vedrà una tassazione di circa 140 Euro/ton”. 

“I dati recenti dimostrano come in Liguria, nonostante alcuni miglioramenti (aumentano i comuni virtuosi), siano ancora scarsi i risultati complessivi della raccolta differenziata e gli obiettivi indicati da quest’ultimo Decreto della Regione Liguria debbano essere raggiunti in tempi brevi. L’incenerimento dei RSU (Rifiuti Solidi Urbani) è irrazionale, in netto contrasto con la moderna “economia circolare” che punta sull’utilizzo corretto dei beni naturali (vegetali e minerali). Il recupero- riciclo evita il saccheggio del territorio e trasforma i cosiddetti ‘rifiuti’ in risorse nel contesto di uno sviluppo sostenibile globale”.