Giornata mondiale delle api, i Verdi raccontano l’esperienza del “Museo delle Api e del Miele” di Vezzi Portio

Lettera del 21 Maggio 2022


La “Giornata Mondiale delle Api” è stata istituita nel 2017 dal’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e si celebra ogni 20 maggio con lo scopo di tutelare gli insetti impollinatori, fondamentali per la biodiversità.
Tra le tante iniziative degne di nota, ad Airole in Liguria, in provincia di Imperia, c’è stata la presentazione del nuovo presidio Slow Food dell’ “Ape nera del Ponente Ligure”, in collaborazione con “Apiliguria”.
A Pantelleria si è svolto il “Convegno internazionale- Apis selvatica” sul tema dell’interazione tra le api allevate e le api ferali, con misure concrete per la protezione delle colonie selvatiche di “Apis mellifera”.

E’ utile ricordare come il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali tragga beneficio dall’impollinazione, ma l’inquinameto ambientale, i cambiamenti climatici, la distruzione degli habitat, i parassiti, le specie, aliene mettono a rischio la sopravvivenza delle api e l’esistenza di molte colture, quindi la sicurezza alimentare di milioni di persone.

A conclusione dell’ importante giornata, si possono rilanciare alcune interessanti iniziative che si spera possano entrare nelle abitudini di chi vuole agire concretamente.
Ad esempio, chi ha la fortuna di poter gestire spazi di terra fertile all’aria aperta può mettere a dimora essenze capaci di aiutare le api a vivere (rosmarino, lavanda, basilico, salvia, borragine, erba cipollina, ecc.),
E’ utile, inoltre, impegnarsi con continuità a scegliere prodotti biologici (come è noto i pesticidi sono tra i principali nemici degli insetti impollinatori, oltre che un pericolo per la specie umana).
Bisogna sostenere chi lavora con impegno nell’economia delle api ( bee-economy).
In Italia nel 2021 sono stati censiti in 70.000 apicoltori, che allevano quasi 2 milioni di famiglie di api, con una valutazione economica annuale di circa 3 miliardi di Euro. Tutto questo è a rischio sopravvivenza.

Ricordiamo che in provincia di Savona, a Vezzi Portio ( frazione S.Giorgio), è presente e attivo il “Museo delle Api e del Miele”, unico in Italia, che dal 2009 custodisce (grazie alla Badia Benedettina di Finalpia) circa 2000 reperti di grande interesse, provenienti da ogni parte del mondo, collezionati da Angelo Cappelletti nel corso di una vita.
Alcuni pezzi sono rarissimi: un blocco di propoli trovato in una millenaria tomba peruviana, alcuni attrezzi del 1600, poi arnie, smielatori, ecc. Un vero tesoro che merita di esser visitato.
Visite guidate, programmate, sono organizzate dall’ azienda locale “Ca du Megu” di Federica Delfino e Mirko Bulgarelli che ne curano l’organizzazione e il significato storico-culturale.

Gli scienziati hanno dimostrato da molto tempo il rapporto preciso tra l’aumento di pesticidi in agricoltura e la crescente moria delle api.
Dal “National Geographic” e dall’Associazione degli Apicoltori Italiani “UNAAPI” apprendiamo che dal 2017 la nostra produzione di miele è diminuita dell’80% e, problema ancora più grande, diminuisce il lavoro di impollinazione che avviene grazie alla api, senza le quali le nostre piante da frutto non potrebbero sopravvivere.
E’ arcinota la frase di Einstein: “Se l’ ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
In Italia, secondo i dati della Coldiretti, due barattoli di miele su tre, in vendita, sono di importazione (dall’ Ungheria 7,6 milioni di Kg.e dalla Cina 2,6 milioni di Kg).
Gli apicoltori liguri sono1400, con una dotazione di 25.000 alveari, ognuno può produrre circa 15 Kg. di miele ogni anno.
Si parla poco di questo problema vitale che interessa non solo la produzione e il commercio del miele, ma tutto il ciclo della vita delle piante ( alcuni coltivatori per avere una buona impollinazione noleggiano gli alveari degli apicoltori).
Grande merito va a quei coltivatori liguri e savonesi che grazie all’ “agricoltura biologica” non solo aiutano la vita delle api, ma portano ai consumatori frutta e ortaggi di qualità senza quei veleni che sono purtroppo responsabili di gravi malattie.

Loredana Gallo e Roberto Delfino – coportavoci federazione provinciale di Savona